L’aeroporto di Treviso

Da tempo l’Associazione Medici per l’Ambiente di Treviso richiama l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sull’inquinamento dell’aria in Provincia di Treviso e degli effetti che tale inquinamento produce sulla salute della popolazione.

La ricerca scientifica e molti studi clinici internazionali evidenziano come l’inquinamento atmosferico sia tra le cause principali di malattie respiratorie, cardiovascolari, neurologiche e neoplastiche.

Nello specifico, il Particolato atmosferico ( PM10; PM 2,5; PM 1 ) rappresenta un serio problema per la salute anche a basse concentrazioni. Ciò è ancor più rilevante in considerazione del fatto che non c’è una dose soglia al di sotto la quale non si possa escludere un danno per l’essere umano.

Tale situazione è ben nota alle Autorità Politiche, Sanitarie Locali e alla Regione Veneto che hanno elaborato da tempo alcuni significativi provvedimenti legislativi:

“Bur n.121 del 16 dicembre 2016”. In esso vengono definite le “Linee Guida per l’adozione delle misure necessarie per il miglioramento della qualità dell’aria ed il contrasto all’inquinamento locale da PM10 da applicare in maniera coordinata nei comuni della regione Veneto appartenenti alla stessa zona/agglomerato”.
“Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria”, ratificato dalla stessa regione Veneto con DGR n 2811 del 30 dicembre 2013. In esso vengono fissate “misure a breve, medio e lungo termine da attuare il modo omogeneo nell’intero bacino nei settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti in atmosfera -prevedendo- la realizzazione a cura delle parti delle misure di carattere normativo, programmatico e finanziario necessarie ad intervenire adeguatamente attraverso la costituzione di gruppi di lavoro finalizzati ad elaborare in tempi certi documenti necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati”.
L’Aeroporto “Antonio Canova” , come del resto tutti gli aeroporti, è una infrastruttura a forte impatto ambientale. Le attività ad esso connesse, le peculiari condizioni orografiche e meteoclimatiche della zona, la forte antropizzazione del contesto in cui è collocato, esercitano insieme un impatto negativo sulla qualità dell’aria. La presenza di concentrazioni variabili di monossido di carbonio, di anidride solforosa, di biossido di azoto, di ossidi di azoto, di ozono, di benzene e di polveri sottili non può ritenersi trascurabile così come l’inquinamento acustico.

Le ricadute sulla salute della popolazione esposta sono multifattoriali e coinvolgono la qualità della salute stessa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il rumore causato dal traffico è il secondo maggior problema ambientale per la salute, dopo l’inquinamento atmosferico. L’eccessiva rumorosità determina ogni anno in Europa la perdita di almeno un milione di anni di vita salubre (DALYs) per cardiopatie ischemiche, alterazioni della capacità cognitiva dei bambini, disturbi del sonno, disturbi acustici e “annoiance”.

Per una specifica valutazione della qualità dell’aria nelle vicinanze dell’Aeroporto “Antonio Canova”, l’Arpav ha ricevuto l’incarico di effettuare una campagna di monitoraggio dell’atmosfera: dall’11 Agosto al 5 Ottobre 2015 e dal 15 Gennaio al 29 Febbraio 2016. Cause tecniche hanno però impedito l’efficienza del campionamento dell’intero monitoraggio, soprattutto per il parametro PM10, che è risultato percentualmente inferiore all’85% dell’obiettivo di qualità fissato dalla Commissione Europea. Nonostante ciò, nella maggior parte delle giornate in cui si sono effettuate le misurazioni, sempre secondo l’Arpav l’indice di qualità dell’aria è stato ritenuto “accettabile”.

Come ISDE riteniamo che tale conclusione sia da ritenersi valida solo parzialmente. Nei fatti la qualità dell’aria negli ultimi mesi in Provincia di Treviso e stata classificata come ” mediocre”, dagli stessi dati forniti dalle centraline fisse di monitoraggio predisposte e controllate dall’ARPAV stessa nel Comune di Treviso. In presenza di tali incongruenze, ISDE Treviso ritiene che si debba procedere ad un ulteriore monitoraggio (costante e mantenuto nel tempo) della qualità dell’aria nelle vicinanze dell’Aeroporto “A. Canova” e nei Comuni di Treviso, Quinto, Paese e Zero Branco.

Se da un lato il nuovo piano di sviluppo dell’aeroporto proposto da SAVE risulta essere rivolto ad ampliare e migliorare il sistema aeroportuale trevigiano con investimenti infrastrutturali riguardanti migliorie al traffico di accesso e all’aumento dei parcheggi, dall’altro è pure orientato ad un incremento dei voli e all’aumento significativo del numero totale dei passeggeri in transito. Tutto questo non può essere ritenuto ad impatto zero sulla salute della popolazione residente nelle vicinanze dell’aeroporto. Secondo SAVE, ciò sarebbe escluso dall’aumento dei decolli in direzione di Treviso, dalla qualità tecnologica delle nuove aeromobili e dall’uso di nuovi carburanti.

A maggior ragione e alla luce di tutto questo come ISDE riteniamo si debba andare ad una valutazione partecipata di tali effetti, non solo per quanto garantito da SAVE ma anche e soprattutto attraverso lo stretto monitoraggio della qualità dell’aria e del rumore dell’attività aeroportuale da parte di un organismo tecnico indipendente di vigilanza che abbia dalla sua risorse provenienti in quota parte dai guadagni stessi che l’attività aeroportuale ha generato in questi anni alle società che, a vario titolo, ne fanno parte. E ciò per rispondere alle legittime richieste di tutela e di garanzia della salute della popolazione esposta.