ISDE Treviso e “la cava Campagnole” di Paese (TV)
La petizione promossa dai cittadini del Comune di Paese riuniti in Comitato Spontaneo è rivolta contro il realizzo di un impianto di trattamento di rifiuti nella Cava di Campagnole e contro la trasformazione in zona industriale di una vasta area a scapito di uno sviluppo più equilibrato e sostenibile del territorio già pesantemente condizionato da insediamenti industriali,cave,discariche, siti inquinati e da un sostenuto traffico intercomunale.
Di fronte a tale scenario ISDE Treviso ritiene che nell’ eventualità di realizzo di nuovi insediamenti produttivi, gli Enti Competenti, ( secondo le linee guida predisposte dal Ministero della Salute) non possano esimersi da una Valutazione di Impatto Sanitario ( V.I.S.) prospettica di quanto s’ intende realizzare.
Il monitoraggio delle componenti ambientali e la valutazione del rispetto delle emissioni e del livello di contaminazione dell’ ecosistema prescritti nelle procedure di VIA, VAS, AIA ( a cura dell’ ARPAV); il monitoraggio epidemiologico o tossicologico dell’impatto sull’uomo e la valutazione del rispetto dei valori massimi di accettabilità dei rischi prescritti (nelle medesime procedure a cura dell’ ASL o Dipartimento di Prevenzione) ci sembrano funzioni da svolgere prima di ogni disegno di sviluppo e di trasformazione dell’ area in questione.
Poiché la valutazione del rischio sanitario determinato da fonti di inquinamento ambientale è un processo che vede impegnati diversi Enti e professionalità è comunque necessario che siano definiti, in particolare con ARPA, protocolli condivisi d’interventi riguardo la valutazione del rischio ambientale e sanitario individuando le reciproche competenze da impiegare.
Stante la sempre maggiore sensibilità delle persone nei confronti della tutela dell’ambiente e, soprattutto, della propria salute, le procedure di valutazione di rischio e/o di impatto sanitario sono ineludibili e richiedono il coinvolgimento e la consultazione di tutti i portatori di interesse.
Quindi come ISDETV riteniamo fermamente che il principio di precauzione e il principio di responsabilità abbiano da guidare le scelte accanto ad una ricerca tossicologica ed epidemiologica mirate alla definizione del rischio per la salute dell’ uomo e dell’ ambiente. Ne potranno conseguire indicazioni pratiche a beneficio di ‘politiche sanitarie’ e di sviluppo che i decisori dovranno far proprie per un’attenta ed efficace tutela preventiva della salute della collettività senza rinunciare alla promozione di uno sviluppo economico e sociale, sostenibile, equo e solidale.
11 Marzo 2018 il Direttivo ISDE TV