ll Parlamento europeo ha adottato in via definitiva l’accordo politico provvisorio con i governi dell’UE su nuove misure per migliorare la qualità dell’aria nell’UE ed eliminare i danni per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità. La direttiva stabilisce limiti e obiettivi più rigorosi per il 2030 per gli inquinanti con gravi ripercussioni sulla salute umana, tra cui il particolato (PM2.5, PM10), il biossido di azoto (NO2) e l’ anidride solforosa (SO2).
In caso di violazione delle nuove norme nazionali di applicazione della direttiva, le persone colpite dall’inquinamento atmosferico potranno intraprendere azioni legali e ricevere un risarcimento se la loro salute è stata danneggiata.
Con l’adozione di questo accordo provvisorio, rimangono solo un paio di fasi procedurali prima che la Direttiva entri in vigore. In primo luogo, nell’ambito di una procedura di rettifica per l’adozione del testo in tutte le lingue ufficiali, è prevista una votazione in Parlamento il 2 ottobre 2024. Infine Il testo apparirà nella Gazzetta ufficiale dell’UE, e da allora sarà vincolante per tutte le nazioni. Peccato che il testo primitivo sia stato abbondantemente emendato per ottenere questo accordo politico. Preoccupa soprattutto questo addendum: “Gli Stati membri potranno chiedere che il termine per il 2030 sia posticipato di un massimo di dieci anni, se sono soddisfatte condizioni specifiche”. E’ significativo che il Governo italiano e le regioni del nord si siano battuti in modo particolare per l’inserimento di questo addendum, e comunque per annacquare il più possibile questo provvedimento. Evidentemente poco interessati a tutelare la salute dei propri cittadini.
Come ha commentato ISDE (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) La direttiva prevede sicuramente limiti più cautelativi rispetto a quelli attuali, e prevede l’introduzione di limiti giornalieri per il PM2,5 e il NO2 che sinora non c’erano, ma non si conforma pienamente ai valori raccomandati dall’OMS per salvaguardare la salute umana. Preoccupa inoltre la possibilità di rinviare di ulteriori dieci anni (dopo il 2030) nella Pianura Padana i nuovi limiti. Proprio laddove c’è più bisogno di intervenire in modo radicale, visti anche i livelli veramente elevatissimi e intollerabili delle polveri sottili più nocive (PM2,5). Come ISDE italia continueremo a batterci perchè il governo centrale, le regioni e le amministrazioni locali pongano al primo posto la salvaguardia della salute, promuovendo azioni incisive per ridurre le emissioni inquinanti, anche se queste potranno “disturbare” potenti lobby economiche che sono più ascoltate da chi deve assumere le decisioni.”
Per approfondire: https://www.isdenews.it/approvazione-finale-da-parte-del-parlamento-europeo-della-direttiva-sulla-qualita-dellaria/