Revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria

ll Parlamento europeo ha adottato in via definitiva l’accordo politico provvisorio con i governi dell’UE su nuove misure per migliorare la qualità dell’aria nell’UE ed eliminare i danni per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità. La direttiva stabilisce limiti e obiettivi più rigorosi per il 2030 per gli inquinanti con gravi ripercussioni sulla salute umana, tra cui il particolato (PM2.5, PM10), il biossido di azoto (NO2) e l’ anidride solforosa (SO2).

In caso di violazione delle nuove norme nazionali di applicazione della direttiva, le persone colpite dall’inquinamento atmosferico potranno intraprendere azioni legali e ricevere un risarcimento se la loro salute è stata danneggiata.

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Mal’Aria di città nel 2023

Nel 2023 sono state 18 le città italiane a non rispettare il limite previsto per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo (μg/mc). In testa alla classifica delle città fuorilegge secondo la normativa vigente c’è Frosinone, con 70 giorni di sforamento, seguita da Torino (Grassi) con 66 giorni e Treviso con 63 (registrati nella centralina di strada S. Agnese).

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