Cementificio di Pederobba

Si sta discutendo in merito alla richiesta di poter utilizzare anche materie plastiche esauste per alimentare i forni del Cementificio di Pederobba.
È risaputo che l’utilizzo di plastiche da incenerire porta con sé il rischio di generare e liberare diossine nell’atmosfera, sulla cui concentrazione al suolo a Pederobba fu eseguita opportuna indagine dall’ARPAV nel 2008.

Riteniamo, dopo dieci anni di attività industriali, che simile indagine sia quantomeno da ripetere. Inoltre, prima di decidere se far bruciare le “plastiche esauste”, si dovrebbe comunque valutare lo stato di salute della popolazione esposta.

E’ quanto richiesto dai 7000 cittadini firmatari della Petizione e dai Sindaci delle Comunità interessate dalle varie attività industriali della Pedemontana tra cui, di rilievo, quelle connesse al Cementificio “Rossi”.

L’Amministrazione di Pederobba ha affidato al Prof. Roberto Fornasier (già Docente di Chimica Organica Università diPadova) il compito di dirigere uno studio epidemiologico di popolazione. A curare lo studio è stato chiamato il Prof. Paolo Crosignani (Medico, già direttore del Registro Tumori e Epidemiologia Ambientale, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano) che ha proposto di effettuare una valutazione degli effetti sanitari della qualità dell’aria (Comuni di: Pederobba, Valdobbiadene, Vidor, Cornuda, Crocetta del Montello, Cavaso del Tomba, Segusino) attraverso uno studio epidemiologico osservazionale tipo caso-controllo di popolazione utilizzando i dati relativi alle schede di dimissione ospedaliera (relativamente alle patologie cardiovascolari e respiratorie) in possesso dell’Azienda Socio Sanitaria.

Il Progetto di studio è stato presentato in questi giorni alle Amministrazioni Comunali, all’ARPAV e al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 2 “Marca Trevigiana” per condivisione, per il necessario coordinamento e per l’assegnazione degli incarichi.

Siamo stati interessati alla fase di ideazione e proposizione della ricerca e abbiamo espresso le seguenti osservazioni.
ISDE va esprimendo da tempo la sua viva preoccupazione per la qualità dell’aria della Pianura Padana di cui la Pedemontana è parte integrante. Secondo l’ARPAV “la qualità dell’aria del Bacino Padano risulta ancora critica, specialmente in relazione alle polveri sottili, rendendo necessari ulteriori sforzi per la riduzione delle emissioni” (Relazione Regionale della Qualità dell’Aria – Anno di riferimento 2016).
Riteniamo quindi che una delle concrete possibilità di miglioramento della nostra atmosfera sia data da iniziative rivolte ad una drastica riduzione delle emissioni, dato che, nonostante i miglioramenti offerti dalle tecnologie in uso, l’attività industriale continua e costante nel tempo come quella di un Cementificio, non è ad impatto “zero”.
La miscela di CO2, di NOX , del PM10 e più significativamente del PM 2,5 ha effetti negativi sulla salute.
È scientificamente dimostrato che, per quanto riguarda le polveri sottili e ultrasottili, i danni arrecati alla salute siano indipendenti dal valore soglia prefissato e che i bambini, le gestanti e gli anziani siano i soggetti maggiormente a rischio (N Engl J Med 2017; 376:2513-2522).

La richiesta di utilizzo delle plastiche per il co-incenerimento, qualora queste venissero a mancare o non fossero più reperibili, aprirebbe comunque la strada ad ulteriori future richieste di materiale sempre a favore del bruciare ed incenerire, che il nostro ambiente non può più tollerare.
Inoltre i dati della letteratura scientifica indicano che l’uso dei Combustibili Solidi Secondari nei cementifici comporta un significativo incremento di emissioni di metalli pesanti, tra cui il Mercurio rispetto a quanto accade negli inceneritori, con un fattore di trasferimento rispettivamente del 49 e 5% (Genon et Brizio su Waste Management, 2008: “perspectives and limits for cement Kilns as a destination for RDF”).

Come Medici per l’Ambiente auspichiamo che lo studio si realizzi compiutamente in quanto forma – modello di progettazione partecipata dove la ricerca scientifica e l’applicazione di metodiche e strumenti innovativi sono in grado di fornire agli Amministratori necessarie e specifiche conoscenze per decidere con lungimiranza sui processi di governance del territorio loro affidato a garanzia della salute del cittadino, in particolar modo fragile, indifeso e malato.

Francesco Cavasin, Giacomo Toffol e Umberto De Conto – Associazione Medici per l’Ambiente Treviso