Osservazioni di ISDE Treviso su Studio di Impatto Ambientale dell’ Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi presentato dalla ditta Mosole per l’ attività in “Cava Borgo Busco” di Spresiano, Treviso.

Un’ ampia letteratura scientifica internazionale  evidenzia come l’esposizione alle sostanze nocive presenti nell’aria, nell’acqua, nel suolo e  negli alimenti costituisca un importante determinante della salute intesa nella sua globalità. Gli impatti meglio conosciuti sulla salute sono associati all’inquinamento atmosferico, alla scarsa qualità dell’acqua e alle scarse condizioni igienico-sanitarie. L’influenza  sulla salute delle sostanze chimiche pericolose, seppur dimostrata, è oggetto di studi. Il rumore è una questione emergente per l’ambiente e la salute.

Il forte nesso tra ambiente e salute è, quindi, da tempo all’attenzione del dibattito politico e scientifico internazionale e ad esso si rivolgono le Istituzioni impegnate nel governo del territorio.

Dato che  le interazioni tra l’ambiente e la salute umana sono estremamente complesse e difficili da valutare, è opportuno operare secondo il Principio di Precauzione.

In relazione a ciò,  ISDE TV  ritiene che si debbano individuare strumenti  innovativi e controlli efficaci per la valutazione preventiva degli impatti sulla salute di impianti, come quello in oggetto,  a garanzia  della loro fattibilità e realizzazione.

Nel progetto presentato dalla ditta Mosole, ravvisiamo, per questo, diverse criticità:

 

  1. a) la popolazione dell’ area interessata dal progetto risulta essere esposta a sostanze nocive liberate dall’ impianto quali: composti organici volatili (COV), idrocarburi policiclici aromatici(IPA), ossidi di zolfo(SO), ossidi di azoto(NO), ossido di carbonio(CO), metalli pesanti, PM 2,5-10. Per queste sostanze non è previsto alcun monitoraggio in continuo e le azioni di mitigazione proposte sono  poco efficaci.

Le caratteristiche delle emissioni dell’ impianto dovute alla lavorazione del conglomerato bituminoso prodotto con bitume vergine, fresato da rifiuto riciclabile, rifiuti provenienti da siti contaminati, rocce e fanghi di drenaggio, pietrisco da massicciata ferroviaria, rifiuti urbani non differenziati non sono, come invece sostenuto dalla Ditta, da equiparare  all’ attività produttiva in atto.

Il progetto infatti  prevede l’ aumento dello stoccaggio e della  lavorazione di materiale 7,5 volte in più rispetto all’attuale  con una produzione  in continuo rispetto agli attuali 40 giorni.

 

  1. b) Il trasporto circolare in entrata e uscita aumenterà considerevolmente e con esso le emissioni di CO2, PM10 e dei COV  in un contesto ambientale già critico su cui passa  la strada “Pontebbana”,  già interessata da un intenso traffico veicolare.

Si ricorda che con la Delibera reg. 3195/2006 l’intero territorio comunale di Spresiano è inserito nella fascia A1 Provincia, ovvero zona in cui il rischio del superamento dei limiti  di PM10 previsti dalla normativa vigente è ritenuto effettivo.

ISDE propone   un monitoraggio in continuo  degli inquinanti diffusi nell’aria effettuato da ARPAV e/o da enti indipendenti. In considerazione poi  della numerosità e della potenziale pericolosità delle sostanze emesse dall’ impianto  legate al forte incremento produttivo così come  richiesto, ISDE ritiene necessaria, da parte degli Organismi preposti,  la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS).

 

  1. c) La collocazione dell’impianto industriale e dello stoccaggio dei rifiuti in cava al di sopra delle falde acquifere poste ad appena 8 metri, presenta un serio rischio di  infiltrazione del sottosuolo e quindi di inquinamento della falda stessa. Ciò è legato alla conformazione concava del sito e ai residui dell’acqua di lavaggio e contenimento delle polveri  in modalità continua (percolazione)e/o accidentale (rotture, incidenti). L’ elevato rischio di inquinamento e le tecniche di mitigazione proposte dalla Ditta che, per sua stessa ammissione, non sono in grado di fornire  un controllo assoluto dei reflui, sono limiti progettuali che andrebbero oggettivamente rimossi.

 

  1. d) Per quanto riguarda il rumore generato dall’ impianto industriale, pur essendo la sua propagazione mitigata dall’ ambiente fisico della cava, le attività di frantumazione degli inerti e l’ aumento dei mezzi pesanti che vi conferiscono  per la movimentazione dei rifiuti rendono inevitabile, sempre su ammissione della Ditta, l’incremento del rumore di fondo. Nella VIA presentata, non vengono definiti e stabiliti valori soglia e specifici provvedimenti da intraprendere  per la sua riduzione.

 

  1. e) La percezione del rischio per la propria salute da parte della comunità spresianese che vive nelle vicinanze dell’ impianto, è molto alta nonostante le disposizioni poste in essere della Ditta proponente.

 

Per tali argomentazioni, l’ Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) Treviso esprime la propria viva preoccupazione in relazione all’ impatto ambientale dell’ attività industriale  e quindi sulle possibili ricadute sulla salute dei cittadini.

L’incremento del flusso di traffico veicolare in un territorio già ritenuto a rischio effettivo di superamento dei limiti di PM 10, la mancanza di un monitoraggio continuo delle ricadute ambientali, l’assenza di una valutazione oggettiva degli effetti prodotti dall’attività dell’impianto sul suolo e sui  terreni confinanti, sono elementi che richiedono di essere adeguatamente considerati e oggetto di specifici provvedimenti.

ISDE va esprimendo da tempo la sua viva preoccupazione per la qualità dell’aria della pianura padana . Secondo l’ARPAV,   la qualità dell’aria del bacino padano risulta ancora critica, specialmente in relazione alle polveri sottili .

L’attività continua e costante nel tempo come quella prevista dalla industria Mosole in cava Borgo Busco non è pertanto da considerare ad impatto zero.

Al proponente, si richiedono ulteriori garanzie basate su strumenti innovativi nel ridurre il rischio ambientale in grado di fornire agli Amministratori necessarie e specifiche conoscenze per decidere con lungimiranza sui processi di governance del territorio loro affidato a tutela della salute del cittadino, in particolar modo fragile, indifeso e malato.

La salute oggi è considerata come salute globale dove accanto alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento delle malattie ci deve essere un effettivo impegno alla sua promozione sia a livello individuale e sia di comunità, a cominciare da “casa nostra”.

Spresiano, 06 Marzo 2019

Direttivo ISDE TV (Associazione Medici per l’ Ambiente)