Mal’Aria di città nel 2023

Nel 2023 sono state 18 le città italiane a non rispettare il limite previsto per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo (μg/mc). In testa alla classifica delle città fuorilegge secondo la normativa vigente c’è Frosinone, con 70 giorni di sforamento, seguita da Torino (Grassi) con 66 giorni e Treviso con 63 (registrati nella centralina di strada S. Agnese).

Delle 98 città capoluogo di provincia di cui si è potuto risalire al dato per il PM10, quelle con i valori medi più elevati sono Padova, Vicenza e Verona (tutte con 32 μg/mc), Cremona e Venezia (31 μg/mc), Rovigo, Treviso, Torino, Cagliari, Brescia e Mantova (30 μg/mc). Anche per il PM2.5 le situazioni più critiche ed al limite con la normativa vigente si sono registrate a Padova (24 μg/mc), Vicenza (23 μg/mc), Treviso e Cremona (21 μg/mc), Bergamo e Verona (20 μg/mc).Questi numeri, oltre a evidenziare il rischio per la salute legato alla qualità dell’aria che respiriamo  evidenziano che il processo di riduzione delle concentrazioni è inesistente o comunque troppo lento.

Le fonti principali di inquinamento sono note e documentate da tempo: riscaldamento a biomasse e  trasporti per il particolato (PM10 e PM2.5) primario, agricoltura e trasporti su strada per il secondario,  combustione dei motori diesel e traffico in generale per l’NO2, ed infine attività industriali per una molteplicità di inquinanti soprattutto in quelle realtà che vedono aree industriali (che comprendono anche autostrade, porti ed aeroporti ovviamente) inglobate nel tessuto urbano delle città.

In quest’ottica, le proposte per cercare di uscire dalla morsa dell’inquinamento, devono tener conto delle diverse realtà territoriali e delle diverse fonti di emissioni ed è necessario agire su più fronti in maniera decisa e integrata. Solo così si potrà vedere nel medio periodo una via di uscita dall’emergenza smog e tornare a respirare aria pulita nelle nostre città.

Fonte: Mal’aria di città 2024. Lucie ed ombre dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Legambiente