Siamo disposti a modificare la nostra dieta per il clima?

Questo articolo, scritto da Paola Michelozzi, Edda Parrinello e Simona Vecchi sulla rivista Epidemiologia e Prevenzione, si concentra sul ruolo fondamentale delle diete sostenibili per la salute personale e per il benessere del pianeta, ribadendo che le diete ad alto contenuto di alimenti di origine vegetale e povere di alimenti di origine animale e di alimenti trasformati vengono ritenute tra le principali opportunità per ridurre le emissioni di gas serra provenienti dai sistemi alimentari, oltre ad avere un impatto positivo sulla salute.

Modificare la propria dieta rappresenterebbe uno degli strumenti più efficaci attraverso cui ridurre il nostro impatto sul clima e migliorare contemporaneamente il nostro stato di salute. . Diversi studi hanno evidenziato i cosiddetti co-benefici (per la salute e per l’ambiente) di diete con consumi ridotti di prodotti alimentari di origine animale (principalmente carni rosse e lavorate e latticini) e ricche di alimenti di origine vegetale. Le diete associate a minore consumo di carne (vegetariane e vegane, flexitariane, pescatariane) hanno mostrato effetti positivi sulla salute e una riduzione delle emissioni di GHG (rispetto a diete di riferimento), con maggiori benefici su diversi esiti di salute: mortalità, patologie cardiovascolari, diabete, patologie croniche correlate alla nutrizione, tumori.

Una recente revisione sistematica di studi empirici e modelli teorici ha cercato di quantificare i benefici sulla salute e sull’ambiente di diete sostenibili. Su 18 studi selezionati, la metanalisi ha evidenziato che nell’87% delle misurazioni utilizzate (n. 151) erano presenti risultati positivi sulla salute delle “diete sostenibili” (con un miglioramento della salute del 4,09%; IC95% −0,10;-8,29) rispetto ai modelli di consumo di riferimento. Le emissioni di gas serra associati a “diete sostenibili” erano in media inferiori del 25,8% (IC95% -27,0;-14,6) rispetto ai consumi di riferimento con maggiore riduzione delle emissioni delle diete vegane (−70,3%; IC95% −90,2;−50,4). Tra le diete sane e sostenibili è inclusa la dieta mediterranea, povera di grassi saturi e ricca di oli vegetali, nutrizionalmente equilibrata e adeguata al fabbisogno personale, caratterizzata dal consumo quotidiano di cereali non raffinati, pane, pasta e riso, frutta fresca e a guscio, verdura, latticini a basso contenuto di grassi, olio extravergine d’oliva (come principale fonte di lipidi), consumo moderato di prodotti di origine animale e consumo moderato di alcol, nel rispetto dei ritmi stagionali e della produzione locale. Nonostante questo sia da tempo riconosciuto come un ottimo modello nutrizionale, l’aderenza anche nella nostra popolazione è ancora bassa.

Spostare i sistemi alimentari verso diete ricche di vegetali, con più proteine vegetali (come legumi, frutta a guscio e cereali) e una quantità ridotta di alimenti di origine animale è un compito di tutti ma soprattutto dei medici, volto a promuovere la salute dei loro pazienti e contemboraneamente a ridurre il cambioamento climatico, in quanto questa modifica potrebbe determinare una riduzione significativa delle emissioni di gas serra provenienti dal sistema alimentare.

Ricordiamo che il livello di consapevolezza dei consumatori italiani sulla sostenibilità delle diverse scelte alimentari è ancora molto basso, come dimostra una survey nazionale condotta del 2022 secondo la quale circa il 45% degli intervistati sottovaluta l’impatto ambientali della produzione animale e gli effetti sanitari associati. Promuovere questo cambiamento può dipendere quindi anche da noi, pur ricordando che la motivazione individuale da sola non è sufficiente e che i comportamenti dei consumatori sono influenzati anche da fattori esterni, principalmente dai corsti e dall’offerta. Servono quindi azioni a vari livelli per trasformare radicalmente i nostri sistemi alimentari con impegni da parte dei governi ad adottare politiche incentrate sulla sostenibilità, investendo in ricerca e tecnologie innovative. Servono vincoli per le aziende ad adottare modelli diversificati e sostenibili migliorando la gestione del suolo, riducendo il consumo di acqua e salvaguardando la biodiversità.

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